La tesina, o percorso, è un momento importante della parte orale dell’esame di stato, che ormai si sta avvicinando.

Essa rappresenta, se vogliamo usare un cliché, una sorta di biglietto di presentazione del candidato, che deve dare una iniziale impressione positiva di sicurezza, scioltezza nel parlare, proprietà di linguaggio, padronanza degli argomenti e buone capacità di collegamento, di ragionamento, di connessione.

E’ necessario congiungere e conciliare capacità di sintesi, chiarezza espositiva e buona preparazione sugli argomenti presentati.

I collegamenti non devono essere né troppo arditi, forzati, infondati, né, viceversa, troppo banali, scontati, manualistici, “scolastici” nel senso deteriore del termine.

Anche se alcuni commissari (invero in modo piuttosto ottuso) ostentano indifferenza, se non fastidio, nei riguardi della tesina, le linee secondo cui si svilupperà il resto del colloquio possono essere in parte predeterminate, o almeno suggerite, proprio dalla essa. È quindi bene che il candidato cerchi di intuire o di prevedere quali ulteriori collegamenti ed approfondimenti potranno essere suscitati e suggeriti dall’argomento del suo percorso, e si prepari di conseguenza.

Del tutto sconsigliabile è copiare da Internet una tesina già svolta, innanzitutto perché il materiale pubblicato in rete è spesso di scarso valore e non sorvegliato né selezionato in alcun modo, in secondo luogo perché (come è talora accaduto) un commissario particolarmente puntiglioso potrebbe facilmente risalire, attraverso un motore di ricerca, alla fonte del plagio, il che non avrebbe certo conseguenze positive.

La presentazione in forma multimediale risulta, in genere, efficace e gradita solo se originale, briosa, sfaccettata, e solo se strettamente suggerita e dettata dalle caratteristiche intrinseche dell’argomento. In caso contrario, essa rischia di destare nei commissari noia e fastidio (soprattutto se si tratta solo di una spoglia e statica “presentazione in Power Point”, priva di animazione e dinamismo).

Stesso discorso vale per la scelta di presentare la tesina come elaborato scritto disteso ed articolato, come vero e proprio saggio; una scelta, quest’ultima, da compiere solo qualora i contenuti siano frutto di una ricerca originale, e la prosa particolarmente elaborata e curata.

“Deve ritenersi comunque rientrante tra gli argomenti di interesse multidisciplinare l’eventuale presentazione, da parte dei candidati, di esperienze di ricerca e di progetti in forma di tesina, preparati durante l’anno scolastico anche con l’ausilio dei docenti della classe. Gli argomenti possono essere introdotti mediante la proposta di un testo, di un documento, di un progetto o di altra questione di cui il candidato individua le componenti culturali, discutendole” (Ministero della Pubblica Istruzione, Circolare esplicativa del 17 gennaio 2007, art. 3).

La tesina, dunque, pur trovando la propria sintesi in un essenziale schema detto “mappa concettuale”, deve comunque contemplare un’analisi abbastanza dettagliata, articolata, discorsiva ed argomentata di testi, documenti, concetti.

In fin dei conti, una tesina ben strutturata, sufficientemente articolata, che abbracci un ventaglio abbastanza ampio e variegato di discipline, e che non si limiti al semplice e formale espletamento di una parte burocratica della procedura d’esame, tende per sua natura ad incentrarsi su uno dei grandi temi, dei grandi archetipi della cultura (l’essere, il nulla, il vuoto, la vita, la morte, il mistero, la ragione, il genio, l’eroe, la follia, la bellezza, la conoscenza…), tali da accomunare i saperi umanistici e quelli scientifici, favorendo così il superamento delle rigide barriere fra le «due culture» (sulla cui dicotomia si soffermava Charles Snow in un saggio celebre) e il configurarsi di una cultura davvero vasta e viva, a cui la scuola dovrebbe, pur con tutte le difficoltà e tutti i limiti oggettivi cui deve far fronte, tendere.

E, anzi (direbbe ancora Snow), forse proprio il momento della ricerca e dell’indagine multidisciplinari, se affrontato con spirito di apertura, di confronto e di dialogo, senza chiusure, preconcetti e dogmatismi, potrebbe davvero aprire uno spiraglio sulla «terza cultura», sull’àmbito delle cosiddette «scienze umane» (dalla psicologia all’antropologia, dalla gnoseologia all’epistemologia, dalla storia delle idee alle letterature comparate), che per definizione gettano un ponte fra l’ambito umanistico e quello scientifico, illuminando da punti vista sfaccettati e molteplici la complessità della natura, della storia e dell’uomo.

Tali sono i princìpi che hanno animato l’ideazione e la realizzazione di questo sito, che spero possa rivelarsi di qualche utilità (e che, ovviamente, non rende meno necessarie la guida e la supervisione dei docenti che guidano gli studenti nella preparazione all’esame):

http://tesinafacile.blogspot.com