Un giorno, un ragazzo di nome E. si allontanò dal suo paese per girare il mondo. Chiese ospitalità ai girovaghi offrendo tutto ciò che aveva per viaggiare con loro. Imparò ad adattarsi a ogni luogo, ad orientarsi con le mappe celesti, a contemplare l’alternarsi delle aurore e dei tramonti, e ad osservare ogni cosa con la chiarezza di uno sguardo incontaminato.

Trascorsi alcuni anni, decise di tornare al paese, e giunto alle sue porte incontrò un amico, che quando lo vide si rivolse a lui: “La tua voce e i tuoi occhi sono cambiati in fretta, in paese non ti riconosceranno e saranno diffidenti”.
“Tu mi hai riconosciuto” replicò E.
“Ti ho riconosciuto perché…”

Continua a leggere: